Alperia, il fornitore di servizi energetici dell'Alto Adige, ha lanciato un nuovo progetto per valorizzare dal punto di vista ecologico le sue centrali idroelettriche e le stazioni di trasformazione in Val Venosta. Nella giornata di oggi, mercoledì 17 luglio, davanti alla centrale idroelettrica di Lasa sono stati piantati svariati semi autoctoni per creare un prato fiorito caratterizzato da un’ampia varietà di fiori selvatici. I semi delle piante selvatiche provengono da prati donatori nei dintorni.
Alperia seminerà fiori di campo in diverse località; all'inizio verranno coinvolte tre località in Val Venosta: oltre al prato di Lasa, che ricopre una superficie totale di circa 6.000 metri quadrati, verranno realizzati altri due campi di fiori: uno a Glorenza e uno a Naturno. Nei prossimi anni il progetto sarà esteso anche ad altri siti di Alperia in Alto Adige. L'obiettivo di questo progetto è quello di creare nuovi habitat per piante e animali autoctoni, dando così un contributo significativo alla sostenibilità ecologica e migliorando la qualità dell'ambiente nelle aree circostanti.
"Questa iniziativa è un passo importante per Alperia e testimonia il suo impegno nel promuovere la biodiversità e la varietà di specie nella regione", afferma Andreas Bordonetti, Direttore Tecnico di Alperia Greenpower, società controllata da Alperia che gestisce le centrali idroelettriche in Alto Adige. "Abbiamo selezionato con cura specie floreali e vegetali autoctone che si adattano in modo ottimale alle condizioni locali e che forniranno habitat preziosi per molte specie di insetti".
Alperia sta realizzando il progetto in collaborazione con la rete “Blühende Landschaft”, un'associazione impegnata nella conservazione e nella promozione di habitat ricchi di fiori e di biodiversità. La selezione e il reperimento dei semi è stato un processo complesso: "Le piante selvatiche si sono adattate alle condizioni della Val Venosta per un lungo periodo di tempo. Per noi era molto importante non compromettere questa genetica con semi di piante selvatiche non autoctone. Poiché in Alto Adige le piante selvatiche autoctone non si propagano facilmente, abbiamo utilizzato il metodo del trasferimento degli sfalci d'erba e quello della trebbiatura dei prati", spiega Klara Hansen della rete Blühende Landschaft. Nel caso del trasferimento degli sfalci d'erba, si tratta di trasferire gli sfalci di un prato ricco di specie nell'area in cui si vuol creare un nuovo prato fiorito. Lì, i semi di erba e di fiori selvatici possono germogliare come farebbero naturalmente. Il metodo della trebbiatura dei prati prevede, invece, la raccolta dei semi dai prati donatori. Una spazzolatrice a batteria viene utilizzata per raccogliere i semi maturi, che vengono puliti e successivamente asciugati per poter essere stoccati. I prati donatori di semi sono stati resi disponibili dagli agricoltori locali Aloisia Ruatti a Naturno, Gerhard Schwalt ad Alliz e Gerhard Plieger a Prato.
I prati fioriti sono in fase di piantumazione, ma ci vorranno alcuni anni prima che si stabilisca una comunità vegetale stabile. Molte specie di fiori selvatici fioriscono solo al secondo o addirittura al terzo anno.